I Carabinieri della Stazione di Orte, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto ed alla prevenzione del traffico di sostanze stupefacenti, hanno fermato e sottoposto a controllo un 32enne di Sansepolcro. Notato un insolito nervosismo da parte del soggetto, e sussistendone i presupposti di legge, i militari hanno deciso di procedere alla perquisizione personale e dell’autovettura a bordo della quale lo stesso viaggiava. Prima di dare inizio alla perquisizione, l’uomo ha consegnato spontaneamente un frammento di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, ma l’esito della perquisizione è stato comunque positivo, in quanto subito dopo nella tasca dello zaino poggiato sul sedile passeggero vi era un involucro termosaldato di cellophane con la scritta di una nota merendina contenente n. 10 panetti, anch’essi di sostanza stupefacente tipo hashish, per il peso complessivo di 1 kg.
Detti panetti erano suddivisi a loro volta in altri panetti dalla forma rettangolare, di cui n. 12 dal peso di 50 grammi cadauno, riportante la dicitura “Tokio”, nonché ulteriori n. 16 panetti, riportanti la scritta “Shieravo”, per un peso di 25 grammi cadauno. Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’uomo è risultato inoltre in possesso di 800 euro trovati in banconote di vario taglio, all’interno del portafoglio. Avendo accertato la flagranza del reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, desumibile dalle modalità di confezionamento e occultamento, il tutto riconducibile al tipico modus operandi di chi detiene sostanze stupefacenti per immetterle nell’illecito mercato. L’uomo è stato tratto in arresto, convalidato poi nella giornata di ieri, poi sottoposto agli arresti domiciliari.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene autorizzato dalla Procura della Repubblica di Viterbo atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.